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argomento comunicati USB CRI

il gran cuore della cri....

Nazionale,

SCHIACCIA I DISSIDENTI….

 

        O CON NOI, O CONTRO DI NOI! Questo slogan in “voga” durante il ventennio fascista, sembra calzare perfettamente al clima che si respira in questi ultimi tempi in Croce rossa.

Sempre più pesantemente, questa Amministrazione usa il pugno di ferro contro chiunque dissenta, disapprovi o denunci il marciume che, ormai senza nessun freno, sta prendendo possesso di questa glorioso Ente/Associazione.

        Gli ultimi avvenimenti ne sono la prova evidente; quello che è accaduto alla collega Anna Montanile, oltre che essere inquietante, è oltremodo vergognoso per chi agisce nel nome, che in realtà utilizza faziosamente, di una Associazione che fa dei propri 7 Principi Fondamentali un cardine della propria esistenza.

        I Dirigenti CRI, come fossero arrampicatori sociali, utilizzano qualsiasi mezzo per raggiungere il loro scopo senza preoccuparsi di calpestare una Istituzione pluricentenaria che, con i loro Volontari e i loro Dipendenti, ha dato lustro all’Italia intera.

        E’ ormai evidente che i burocrati da strapazzo che dobbiamo sopportare, sono stati inviati da questo Governo con il chiaro intento di procedere ad un massiccio ridimensionamento delle risorse, sia umane che economiche, e che abbia come unico obiettivo finale quello della privatizzazione dell’Ente. Non a caso in questi giorni il Commissario Rocca è ripartito per Ginevra, dove sta cercando di accelerare questo processo attraverso le modifiche da apportare allo Statuto.

        Tutto questo processo si sta concretizzando usando metodologie che sono tipiche dei regimi del Centro America, utilizzando cioè l’arma dell’intimidazione, del subdolo ricatto, della vessazione, delle punizioni disciplinari, fino ad arrivare alla “sottrazione” di risorse economiche ai poveri lavoratori già provati dai forti depauperamenti inflitti da questo Governo con i mancati rinnovi contrattuali.

Si sta cercando, cioè, di ridurre i lavoratori allo sfinimento, soprattutto quelli con contratto a tempo determinato, portandoli a convincersi che è inutile lottare accettando, passivamente, qualsiasi soluzione provenga da questa Amministrazione.

Si tenta di schiacciare inesorabilmente con tutti i mezzi (leciti e illeciti) chi prova ad alzare la testa e a difendere la dignità; la nostra collega Anna è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. Per chi non conosce la storia, la Montanile (da buon Dipendente Pubblico) non ha fatto altro che denunciare pubblicamente, secondo scienza e coscienza, l’esistenza di patrimonio immobiliare sommerso, essendo, in passato, investita dell’incarico di responsabile del settore fiscale attinente il patrimonio immobiliare della CRI.

Un’ Amministrazione sana avrebbe dovuto elogiare chi, con tempestività e correttezza, fa tali denunce, indagando immediatamente in direzione della verità.

E invece cosa si fa? La si colpisce dapprima togliendogli il proprio incarico e poi allontanandola definitivamente per non incorrere in altri “problemi”. Ma non si sono limitati solo a questo.

In data 31/03/2011 con Determinazione Dipartimentale n. 51, a firma del Capo Dipartimento R.U.O. Nicola NIGLIO, si decide di punirla sospendendola dal servizio per mesi 2 (due) con conseguente privazione dello stipendio.

Le motivazioni? Grave danno di immagine e lesione gratuita del decoro della C.R.I.(!!??), presunta divulgazione di atti interni (!!??) e altre panzane che i solerti lacchè di Stato hanno posto come condanna di un processo sommario già scritto e predeterminato.

Come abbiamo potuto vedere dalla puntata di REPORT del 5 dicembre 2010, alla Montanile

era già stato fatto un precedente provvedimento disciplinare per non aver rispettato un Ordine di Servizio nel quale il dirigente sostanzialmente chiedeva di non utilizzare la comunicazione scritta tra i colleghi e verso il dirigente, per evitare l’aggravio procedurale e cartaceo!!!

Parlare di detrimento dell’immagine della C.R.I. fa quasi sorridere; basti leggere le cronache

di questi giorni per rendersi conto che la Croce rossa rischia l’implosione proprio per i danni di immagine causati da questi Vertici: la questione del 5 x Mille, l’uscita del libro-denuncia “Croce Rossa – Il lato oscuro della virtù”, la questione della gestione dei Campi rom, per non parlare dei problemi, oramai incancreniti, che riguardano il futuro di migliaia di precari, dei servizi ormai in disfacimento, dei militari trattati come pacchi postali e delle questioni economiche-contrattuali dei dipendenti lasciati assolutamente inevasi.

Tutti questi temi stanno facendo prendere coscienza ai lavoratori (ma anche al mondo associativo), che è giunto il momento di fare qualcosa per riportare la C.R.I. in un alveo di legalità e di pieno rispetto della dignità lavorativa e umana sia dei dipendenti che dei volontari.

Tutto questo fa tremendamente paura a questa Amministrazione che reagisce veementemente tentando la carta dell’intimidazione e della sopraffazione. Oltre alla collega Montanile, ci sono altri soggetti che hanno denunciato irregolarità e comportamenti poco trasparenti.

        Uno su tutti: il caso del collega appartenente al Corpo Militare Vincenzo LO ZITO. Credo che molti di quelli che leggeranno questo comunicato sanno perfettamente di cosa stiamo parlando, ma forse non tutti sanno che questa Amministrazione, sempre attraverso processi sommari, ha quasi ridotto il collega all’indigenza (vi invitiamo a leggere il libro appena descritto per maggiori dettagli).

        Altri esempi? La collega di Bari Anna SCIANNIMANICO è stata licenziata, senza giusta causa, solo per non aver accettato il trasferimento da Bari a Bolzano visto che è titolare della Legge 104/92.

        Anche questa O.S. ha subito una “intimidazione” attraverso il trasferimento coatto (spacciandolo per una promozione) del suo Responsabile Nazionale. Ma la cosa, già di per se grave e illegittima, lascia perplessi per la stretta “collaborazione” fra l’Amministrazione e altre due OO.SS. che hanno avallato questa operazione.

Non ci va di aggiungere altro, anche perché questa sarà una questione che dovrà sovraintendere il Tribunale del Lavoro in cui trascineremo per i capelli tutti gli attori di questo gravissimo affronto perpetrato ai danni di chi in assoluta trasparenza (senza inciuci e accordi sottobanco) difende i lavoratori e il loro sacrosanto diritto ad un futuro più sereno.

        Lasciamo ad altri atteggiamenti servili e di compiacimento che servono solo a disorientare e a confondere i lavoratori dal vero obiettivo di questa Amministrazione; rinnoviamo, per l’ennesima volta, alle parti sociali sane, di farsi carico di una più trasparente e chiara presa di posizione nei confronti di questa Amministrazione, affinché si porti a compimento un vero piano di risanamento e di rilancio dell’Ente Pubblico.

Li invitiamo a esprimere una forte condanna, senza se e senza ma, di tutti quegli episodi che vedono coinvolti dipendenti onesti che hanno la sola colpa di aver denunciato una mala gestio di questi Vertici.

 

        Noi continueremo a condannare ferocemente questi atteggiamenti intimidatori che minano, nelle sue fondamenta, l’Istituzione della C.R.I.

Viene da chiedersi (e chiediamo a tutti): SI PUÒ MAI AVERE PAURA DELLA C.R.I.??

 

Roma, 16 aprile 2011                                                       

U.S.B. Pubblico Impiego C.R.I.

                                                                                                Massimiliano Gesmini